Dr. Giulio Giovanni Sulis

Otorinolaringoiatra

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Il Sistema PosturaLE

 

 

 

Il sistema posturale è un sistema complesso a sensori.

Questi inviano informazioni ad un unità centrale con funzione di comando, rappresentata dal sistema nervoso centrale, che potremo considerare come il computer dell'intero sistema.

A) Il SISTEMA NERVOSO CENTRALE (computer) funziona a tre livelli:

a) Il livello integratore, di assemblamento è rappresentato dai nuclei vestibolari, è questa la sede ove afferiscono non solo le informazioni provenienti dai recettori vestibolari ma anche quelle a provenienza visiva e quelle a provenienza propriocettivo, podalica, stomatognatica, insomma è il centro di smistamento.

b) le tappe intermedie sono i gangli della base (nuclei grigi centrali e striato) e la tappa finale l'area prefrontale; le aree prefrontali sono in rapporto con le aree motrici accessorie, con le aree motrici associative, e con le aree premotrici, a questo livello sono engrammati tutti i fenomeni (programmi), gli automatismi, il selettore di strategia, e i processi cognitivi.  

B) Tappe intermedie e l'influenza della lateralità, l'influenza della memoria e l'influenza (per la partecipazione del sistema limbico) della componente emozionale di questo sistema.    

C) Il Cervelletto è il microprocessore del sistema con un ruolo predittivo, anticipativo, e regolatore sull'informazione ascendente e su quella discendente.  

Due tipi di muscoli sono gli effettori del sistema:

1) I muscoli tonici
 

2) I muscolo tonico-fasici

Questi sono muscoli rossi sotto la dipendenza del sistema extrapiramidale, senza volontà. Lo scopo del sistema è equilibrare questi due tipi di muscoli in maniera che il corpo abbia un perfetto controllo dello spazio utilizzando la minima energia.

Per fare questo lavoro correttamente il computer, è informato in permanenza da vari recettori che sono: pelle, muscoli, articolazioni, i piedi (che rappresentano un insieme di pelle, muscoli, articolazioni), l'apparato stomatognatico, l'occhio, l'orecchio interno (ove sono alloggiati dei sensori di movimento, che funzionano come accelerometri ed hanno come stimolo l'accelerazione lineare (utricolo e sacculo) o angolare (canali semicircolari).

É ovvio che questi recettori hanno un'attività tonica di base ed in particolare su otricolo e sacculo agisce a permanenza la forza di gravità).

Si riconoscono sia esocettori (che prendono informazioni sensoriali dal mondo esterno) che endocettori che prendono informazioni dalla situazione interna, ad es. lo stato di tensione di un muscolo.

Piede ed occhio, i due principali recettori del sistema posturale sono sia eso che endocettori.

Il sistema si autoadatta in maniera che nel caso di un deficit o di una informazione recettoriale aberrante questo possa trovare un adattamento nello squilibrio.

Con così tante informazioni da elaborare, è minima la possibilità di trovare persone perfettamente equilibrate nei tre piani dello spazio, queste corrisponderebbero a circa il 10% del totale; la gran parte si adatta allo squilibrio in maniera più o meno valida a seconda della quantità di recettori sregolatii.

La persona può essere assimilata ad un pendolo, ad un triangolo rovesciato, con appoggio a livello podalico, pertanto i piedi finiscono per essere il tampone terminale del sistema.

Oscilliamo secondo strategie motorie ben precise in maniera da far si che in posizione eretta sull'"attenti" il nostro centro di gravità sia mantenuto all'interno di una piccola superficie che nella normalità assoluta è pari a circa a 100 mm2.

Questa strategia è detta di caviglia, ed ha come perno di oscillazione l'articolazione tibio tarsica.

Mantenere un equilibrio significa però non cadere questo ci è consentito se riusciamo a mantenere la proiezione del nostro centro di gravità all'interno di un triangolo detto di sostegno.

Tutte le performances che si hanno nel movimento hanno sempre lo scopo di mantenerci all'interno di questo poligono di sostegno.

La riduzione della base di appoggio podalica comporta la elaborazione di una nuova strategia detta "di anca" in cui il perno di oscillazione è rappresentato dalle articolazioni coxo-femorali. Lo scopo di questa strategia motoria quando la base di appoggio è ridotta è mantenere i vari posizionamenti.

Il cervello non ragiona in termine di singola contrazione muscolare ma secondo schemi integrati e coordinati, ciò fa si che si abbiano sempre delle precise associazioni di movimenti secondo schemi motori preordinati. Si parla pertanto di "catene muscolari", si conoscono 5 catene muscolari pari ed una dispari composta però da 2 parti, pertanto, complessivamente riconosciamo 12 catene muscolari.

Le catene muscolari sono tre:  

1) la catena antero posteriore e la postero anteriore con funzione fondamentalmente di sostegno del corpo e mantenimento dell'equilibrio  

2) la catena antero mediana, se è contratta tutto il corpo assumerà una postura in flessione, con perdita delle lordosi, bacino retroverso, sacro verticalizzato, arti superiori ed inferiori in rotazione interna ed adduzione, rachide cervicale in flessione con osso ioide abbassato e tendenza alla 3° classe occlusale.

3) la catena postero-mediana,  se questa catena è retratta tutto il corpo tenderà ad assumere la postura in estensione con tendenza alla lordosi totale e spinta anteriore.
Il rachide cervicale in estensione porta in alto l'osso ioide e la lingua in protrusione con tendenza alla 2° classe occlusale.  

Queste catene costituiscono il sistema sagittale.

Vi è poi un sistema crociato, tramite il quale il tronco può effettuare delle torsioni su se stesso.  

1) Catena Antero-laterale, se retratta la postura tipica è data da chiusura con flessione accentuata, torace in espirazione con spalle abbassate ed interiorizzate, gomiti flessi, bacino anteverso, ginocchia che tendono a flettersi gli arti tendono a ruotare all'interno con tendenza al piede cavo-varo.  

2) Catena postero-laterale, se retratta tendenza alla proiezione posteriore del tronco, atteggiamento inspiratorio con spalle larghe e sollevate e braccia ruotate all'esterno, bacino retroverso, piedi tendenti al valgo, piatto.  

Il sistema utilizza due principali schemi motori:  

A)  un Meccanismo riflesso di controllo, a FEEDBACK, che ci consente di riaggiustare la postura in seguito a perturbazioni della postura stessa, sulla base di programmi di azione reazione, ad origine periferica, come il meccanismo del riflesso segmentarlo

B) Meccanismi anticipatori o a feed-forward. Sono meccanismi preprogrammati, che contribuiscono al mantenimento della stabilità che ha inizio prima di qualunque atto motorio volontario, e conta di schemi motori programmati sulla base di esperienze mantenute in memoria. 

Il sistema posturale ha avuto il suo sviluppo e il suo perfezionamento nel passaggio nel corso dell'evoluzione della specie umana dalla condizione "a 4 zampe" alla condizione a due gambe. Questo sollevamento della testa verso l'alto ha comportato una riduzione della superficie d'appoggio.

Normalmente, come già accennato, in stazione eretta "sull'attenti", la proiezione del centro di gravità del paziente è rappresentata da una piccola superficie localizzata davanti al corpo della 3° vertebra lombare la cui ampiezza in condizioni di assoluta normalità, corrisponde a circa 100 mm2, e per ottenere questo, il sistema è organizzato in maniera da consumare la minore energia possibile.

La stabilometria è l'esame che permette di calcolare le varie campionature in un tempo standardizzato delle diverse posizioni occupate dal centro di pressione e la superficie in cui esse sono contenute. In pratica si ottiene un gomitolo (statokinesiogramma) contenuto in una certa superficie, tanto minore è la superficie, anche per "lunghi" gomitoli tanto maggiore e la stabilità; o meglio tanto minore è l'energia che il sistema consuma per mantenere questi parametri intorno al valore ideale di 1mm2.

Va da se che l'ideale sarebbe valutando il rapporto L/S trovare il valore pari ad 1; in ogni caso una riduzione della superficie sotto il valore 1 è sinonimo di maggiore stabilità. Questo parametro esprime l'energia che il nostro sistema sta spendendo per mantenerci in posizione eretta.  

Il corpo umano può essere assimilato ad un pendolo rovesciato con due basi d'appoggio, in basso i piedi, importanti recettori del sistema nonché tampone di tutti gli squilibri che arrivano dall'alto.

Il piede ha capacità di "memoria" di tutti gli squilibri provenienti dall'alto e rappresenta il "tampone terminale".

In alto gli occhi, intesi non solo come organo visivo, ma anche come endocettori essendo di fondamentale importanza una perfetta ed equilibrata coordinazione motoria ed attività dei muscoli oculari.

L'occhio ha la funzione di garantire l'orizzontalità dello sguardo, partecipare con i piedi, con utricolo e sacculo, localizzati nel labirinto posteriore dell'orecchio interno sui quali agisce costantemente la forza di gravità, alla percezione della verticalità.  

I recettori più importanti del sistema posturale sono quindi:  

1) Occhio  

2) Piede

Ma vi sono altri recettori non meno importanti rappresentati dai  

3) I Denti, o meglio da tutto il sistema stomatognatico nella sua globalità e dalla lingua con il meccanismo della deglutizione.

Questi recettori mettono in comunicazione le catene muscolari anteriori con le posteriori, permettono, chiudendo questa comunicazione, di migliorare lo sforzo, ma è anche vero che una loro perturbazione, a vari livelli possono squilibrare profondamente il sistema.


L'
apparato stomatognatico è in stretto rapporto tramite il nucleo del trigemino, nervo che innerva i muscoli masticatori, con il recettore oculare.

Il
bite o placca di svincolo occlusale, a 4 mm, ha scopo di escludere questo recettore dal sistema posturale se squilibrato e fonte di informazioni destabilizzanti.  

4) La pelle, o meglio il recettore pelle è un altro importante recettore del sistema. Infatti questa non è solo un semplice rivestimento, ma la sede di una quantità enorme di meccanocettori, recettori nocicettivi, etc.
In una cicatrice patologica, per es. un
cheloide o una cicatrice retratta se toccata anche semplicemente dai vestiti, si può avere una anomala eccitazione di questi recettori e, tramite un riflesso a circuito breve, segmentarlo delle rotazioni, delle anteriorizzazioni o posteriorizzazioni anomale della colonna.  

5) recettori posti su muscoli, articolazioni, tendini. Questo spiega come i "blocchi muscolari" che possono essere causati da anomale rotazioni legate a squilibri dei recettori possano alterare il sistema e causare patologia. In particolare hanno grande rilievo le informazioni a partenza dai muscoli del collo "Riflesso vestibolo collico".  

6) I recettori dell'orecchio interno, rappresentati dai canali semicircolari, dall'utricolo e dal sacculo, hanno una soglia di attivazione più elevata, essi intervengono come accelerometri, nel momento in cui si verifica un movimento della testa.

Loro principale attività è mantenere una mira in "fuoco", durante i movimenti della testa; per fare questo regolano l'attività dei muscoli oculari in maniera automatica, vale a dire senza controllo volontario (
riflesso vestibolo-oculomotore), l'attività dei muscoli del collo (riflesso vestibolo collico) per determinare la coordinazione occhio testa involontaria.

Pur tuttavia, è estremamente importante anche la loro attività tonica di base che agisce su tutti i muscoli del nostro organismo ed è a sua volta influenzata dalle informazioni provenienti dagli altri recettori quello che noi otoneurologi chiamiamo il
sistema propriocettivo (riflesso vestibolo-spinale).

Pertanto questi recettori non sono solo un recettore del sistema dell'equilibrio, e non intervengono solo nel movimento, ma hanno un ruolo di primaria importanza anche nel sistema posturale.

D'altra parte un loro deficit acuto comporta, anche da fermi un intensa perturbazione che si esprime nel corteo sintomatologico, talvolta imponente della
vertigine periferica, un loro danno bilaterale insorto gradatamente, per es. a causa di farmaci ototossici comporta una profonda perturbazione della stazione eretta non solo nella marcia ma anche da fermi (Romberg).

In particolare sui recettori otolitici, come già detto interviene a permanenza la forza di gravità, ed un danno a questo livello si esprime nella cosiddetta Sindrome di Tumarkin caratterizzata da cadute improvvise per perdita del tono della muscolatura antigravitaria degli arti inferiori (come nella Meniere di vecchia data e nella "vertigine di Chernobyl" descritta da Guidetti e Toupet).  

Da otoneurologo mi pongo a questo punto un quesito, sarebbe più giusto considerare il sistema dell'equilibrio ed il sistema della postura le due facce della stessa medaglia, due aspetti di un unico sistema che ha come scopo il rapportarci con l'ambiente in maniera da poter avere in ogni momento un controllo di esso?

Questo sistema può essere perturbato da alcuni fattori di notevole importanza:

1) la presenza di Microcorrenti elettriche che si possono generare tra due metalli diversi o da uno stesso metallo a diversa temperatura in ambiente umido.

Il corpo umano è infatti costituito per la gran parte da acqua. I microgalvanismi possono così generarsi tra un'amalgama ed un orecchino, o tra qualsiasi altra componente in maniera tale che si realizzi una differenza di potenziale e passaggio di corrente.

Da una situazione di normalità che è accettabile fino a 200 mV si può così arrivare addirittura fino ad 1 Volt, misurabile con un minivoltmetro e questo squilibra fortemente il sistema.

Queste correnti possono essere contrastate sia evitando di portare metalli a permanenza, questo significa eliminare i metalli in casa e la notte, sia eliminando le amalgame, quando possibile considerando, tra l'altro che
rilasciano mercurio !!!, sia effettuando lo scaricamento a terra.

Quest'ultima procedura è considerata anche un test diagnostico (
Test di scaricamento)

2) La presenza di Patologie Focali a vari livelli, in particolare a livello dentale.

3) Lo stringere i denti in particolare durante la notte, fenomeno detto del serramento notturno o clanching.

Questo fattore in particolare è notevolmente disturbante sul sistema posturale e deve essere combattuto in ogni modo utilizzando un
bite inferiore liscio deafferentante notturno.

4) La presenza di blocchi anomali "fuori dal sistema" come un blocco di prima costa cervicale, sacrale, cervicale etc..

  

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