Questi fattori
destabilizzanti impediscono una buona riuscita della
riprogrammazione posturale.
In parole povere
utilizzando una similitudine, è come se noi avessimo un orchestra prestigiosa
diretta da un famoso direttore, perfetta in tutti .........(???????????)
Gli
squilibri posturali possono esprimersi in
vari aspetti, di questi i più frequenti sono:
Una
visita posturale si propone in primis di
analizzare se nei tre piani dello spazio, sagittale, frontale, ed
antero-posteriore siano conservate determinati valori di simmetria e il valore
delle fisiologiche lordosi.
In particolare sul piano antero posteriore rispetto
alla verticale data da un filo a piombo devono esservi due dita del paziente tra
occipite e filo a piombo, 4 dita tra massima convessità della lordosi cervicale
e filo a piombo e 3 dita per la lordosi lombare e piano scapolare e piano gluteo
devono essere allineati.
Nel piano frontale spalle e bacino dovrebbero essere
alla stessa altezza e così occhi, linea bitragale, etc.; infine, non vi
dovrebbero essere rotazioni di spalle e bacino ed i piedi dovrebbero essere in
leggero valgo.
Ovviamente questi sono dei valori ideali perché
chi più chi meno, vuoi per squilibrio dei recettori vuoi per influenza della
lateralità tendiamo a modificare questo equilibrio. Come si dice ciascuno di noi
si adatta più o meno nello squilibrio e ci convive in maniera più o meno
alterata rispetto a questa ipotetica normalità.
Oltre ai
recettori
vanno poi considerate i
disturbi esterni al sistema come le correnti galvaniche
tra metalli, i blocchi articolari ed i focolai dentali, un eventuale gamba corta
che possono disturbare un quadro di per se più o meno alterato.
Scopo del
posturologo è analizzare questi
squilibri e verificare se apponendo delle modifiche sui vari recettori si
ottiene un miglioramento dello squilibrio sia sul piano della visita che dei
valori stabilometrica che della clinica.
Fare
riprogrammazione posturale
insomma, significa riscrivere un vero e proprio nuovo software con lo scopo di
sostituire quello già presente che si è alterato nel tempo.
N.B.:
I risultati sono molto buoni se il paziente è
costante nell'esecuzione dei protocolli terapeutici.