Le
patologie dell'orecchio esterno
sono suddivise in:
1)
Patologie interessanti il padiglione
tra cui ricordiamo quelle
legate ad errori dell'embriogenesi (mancanza del padiglione, presenza di
padiglioni malformati o di appendici), che si possono o meno associare ad un
consensuale danno a carico del condotto (come nell'atresia auris in cui non si
è formato),
l'otoematoma, caratterizzato
dalla formazione di un versamento siero ematico tra cartilagine e pericondrio
spesso conseguenza di traumi tangenziali al padiglione, che va velocemente
rimosso pena la formazione di danni cicatriziali irreversibili, e la zona
auris, una pericolosa localizzazione del virus dell'Herpes Zooster, in cui si
hanno eruzioni vescicolose, dolorose sulla conca e sul padiglione, paralisi
facciale, vertigini (per danno al labirinto posteriore) ed ipoacusia.
2)
Patologie del condotto uditivo
esterno
(CUE)
tra queste la più comune è
rappresentata dal
tappo di cerume, un abnorme accumulo di secrezione delle
ghiandole ceruminose, per deficit nella sua fisiologica eliminazione spontanea,
o per sua compattazione grazie all'errato uso di cotton fioc, o tappi per
dormire.
La presenza di questo materiale comporta
ipoacusia trasmissiva,
autofonia
(rimbombo della propria voce), senso di orecchio ovattato, e,
talvolta,
acufeni
(fischi alle orecchie) a tonalità grave, instabilità, lieve
cefalea. La sua eliminazione si effettua utilizzando cannule di aspirazione di
vario calibro, uncini bottonuti e/o spatoline e pinze da orecchio, sotto
controllo microscopico, stando attenti a non traumatizzare le fragili pareti
del CUE.
L'utilizzo dell'acqua tiepida e dello schizzettone (una grande
siringa ad anelli), va effettuato raramente e con estrema cautela poiché
praticamente avviene alla cieca senza conoscere le reali condizioni della
MEMBRANA
TIMPANICA, come presenza di zone fragili da riparazione spontanee
di pregresse perforazioni, ciò può comportare la possibilità non del tutto
remota di provocare perforazioni della stessa MEMBRANA
TIMPANICA.
E' buona norma se possibile apporre
per qualche giorno prima dell'estrazione dei prodotti ceruminolitici, o qualche
goccia di comune olio d'oliva, questo aiuterebbe usato saltuariamente a
prevenire la riformazione del tappo.
Tra le
patologie infiammatorie
del CUE
ricordiamo le
otiti esterne,
divisibili in:
le prime sono caratterizzate dal comune foruncolo
del CUE, una comune flogosi di una ghiandola pilo sebacea localizzata
esclusivamente nella porzione più esterna del CUE
quella cartilaginea
equivalente ai 2/3 esterni, questa si differenzia da lesioni analoghe in altre
sedi per il notevole dolore (otodinia,
dolore ad origine diretta dalle strutture dell'orecchio da non confondere con l'otalgia
dolore a provenienza da strutture diverse ma riferito all'orecchio).
Infatti la cute del
CUE
è molto
aderente alla cartilagine sottostante e ciò comporta una notevole stimolazione
delle terminazioni nervose dolorifiche.
Le seconde sono caratterizzate da un
processo infiammatorio diffuso interessante in toto la cute del
CUE, e talvolta
la stessa MEMBRANA TIMPANICA.
Sono patologie spesso frequenti in estate favorite dal clima
caldo umido e provocate da piccole lesioni della cute per grattamento o uso di
altri strumenti che favoriscono la penetrazione dei germi.
Entrambe le lesioni sono
caratterizzate da
otodinia,
ipoacusia trasmissiva,
otorrea
(circoscritta nel
primo caso, diffusa ma mai abbondante nel secondo).
Il dolore di queste forme è
diverso da quello presente nella
otite media
(vedi avanti), infatti nelle forme
esterne è accentuato dalla pressione del trago (una cartilagine dell'imbocco
del CUE), e dallo stiramento del padiglione, si associa sovente a dolore
accentuato dal parlare e dalla masticazione, infatti l'articolazione temporo
mandibolare è proprio al di sotto della parete inferiore del
CUE
e, talvolta,
trisma (contrattura riflessa antalgica dei muscoli masticatori) con diminuzione
dell'apertura buccale.
Nell'otite
media il dolore è invece riferito al
fondo del CUE, e talvolta, per interessamento mastoideo, esacerbato dalla
compressione del mastoide.
In entrambe le forme la
terapia consiste, ciò vale in particolar modo per le forme diffuse, nella
rimozione operata dallo specialista otorino del materiale purulento con l'uso
di cannule d'aspirazione sotto controllo otoscopico, nell'uso di lavaggi
medicati, gocce antibiotico cortisoniche e creme; possono essere utili gli
impacchi caldo umidi (utilizzando una borsa d'acqua calda avvolta da un
asciugamano umido), e si consigliare al paziente di evitare la penetrazione di
acqua nell'orecchio.
Tale terapia è quindi essenzialmente locale, solo talvolta
in caso di notevole edema o di un processo particolarmente aggressivo con,
magari, secrezione verdastra (indice della presenza dello pseudomonas, un germe
molto resistente) può essere utile agire con un'antibioticoterapia per via
sistemica.
Nelle persone immunodepresse l'otite
esterna
può assumere un andamento estremamente aggressivo, “forma maligna”.
Un 'altra forma che può
interessare l'orecchio esterno è l'otomicosi, ossia la colonizzazine da parte di
funghi, di solito del genere aspergillus o candida, dell'orecchio esterno, essa
è caratterizzata inizialmente da prurito, scarsa
otorrea
ed ipoacusia trasmissiva
dovuta alla formazione del
tappo micotico.
Il dolore rappresenta
una tappa successiva, in quanto le ife (ramificazioni) fungine tendono ad avere
una crescita superficiale, è può essere espressione di una sovrapposizione
batterica.
La terapia di questa forma è locale, con lavaggi medicati a basso ph, antimicotici per via locale e raramente per via sistemica, e va proseguita
per un tempo sufficientemente prolungato allo scopo di ottenere l'eradicazione.
Il prurito del condotto può
anche essere provocato da un'eczema, una sorta di dermatite irritativa da
contatto caratterizzata da formazione di vescicole, e successivamente dalla
formazione di croste. Spesso non si riconosce una vera allergia ma solo un
dismicrobismo intestinale o una malattia od una disfunzione a carico
dell'apparato digerente.
Il prurito può anche aversi
nell'otite esterna cronica: la cute è diventata sottilissima secca,
carenza di cerume, e si è insediato quasi come commensale lo pseudomonas. Tali
forme sono favorite e mantenute dal grattamento che va assolutamente evitato.
Una forma che sta a cavallo
tra
orecchio esterno
e
ORECCHIO medio
è la
miringite bolloso emorragica, in cui si ha la
formazione di bolle sieroso emorragiche tra lo strato più esterno della
MEMBRANA TIMPANICA
e le strato fibroso (giova ricordare che la
MEMBRANA TIMPANICA
è costituita da tre strati) con grande
dolore: essa è in genere
conseguenza di un'infezione da virus influenzale.