La
moderna
otoneurologia considera il
Sistema
dell'Equilibrio
come un sistema complesso, (vedi Cesarani, Guidetti, Claussen etc.) strettamente
correlato con altri sottosistemi tra cui il
sistema della postura (Masion),
con lo scopo primario di:
PERMETTERE UNA INTERAZIONE DINAMICA DEL
SOGGETTO CON L'AMBIENTE CIRCOSTANTE IN PERFETTA ARMONIA CON LA FORZA DI GRAVITà,
IN MANIERA TALE DA MUOVERSI NELL'AMBIENTE, COMUNICARE CON L'AMBIENTE, APPRENDERE
DA ESSO (Cesarani-Alpini).
Tale
funzione è il risultato di informazioni recettoriali periferiche vestibolari,
visive, propriocettive elaborate a livello dei
nuclei
vestibolari e della
sostanza
reticolare, modulate ed integrate
dalla
corteccia,
dal
sistema
extrapiramidale e sotto il
controllo inibitorio modulatore del
cervelletto.
Le
strutture centrali elaborano delle strategie motorie in parte automatiche di
tipo riflesso in parte mediate da strategie apprese.
Tra i
primi:
1) Riflessi
Oculomotori,
che hanno lo scopo di mantenere la stabilità nel movimento del
campo
visivo e la coordinazione
occhio-testa
1.A) Riflesso vestibolo-oculomotore (VOR)
1.B) Riflesso ottico-cinetico (OKR)
1.C) Riflessi cervico-oculari (COR)
2) Riflessi Spinali,
che
rendono possibile la stazione eretta, e il controllo posturale durante il movimento
(fanno parte integrante del
sottosistema della postura)
2.A)
Riflesso Vestibolo-Spinale (VSR)
2.B) Riflesso Vestibolo-Collico (VCR)
2.C) Riflesso Cervico-Collico (CCR)
2.D) Riflesso Cervico-Spinale (CSR)
2.E)
Riflessi da Stiramento
Questi
riflessi agiscono con un meccanismo a feedback azione-reazione automatico.
Le
Strategie motorie apprese, di origine prettamente centrale entrano a far parte
di quelli che vengano descritti come
Meccanismi anticipatori o a
feed-forward.
Su questi
meccanismi appresi sulla base della esperienza, svolgono un ruolo di primaria
importanza quelle che sono le
situazioni emotive contingenti.
Per dirla breve,
se noi ad esempio corriamo per una discesa sterrata all'inizio
impiegheremo un po' più
di tempo e presteremo inconsciamente maggiore attenzione, ma dopo un certo
numero di volte saremo molto più rapidi e precisi nell'eseguirla,
in quanto il nostro
cervello a livello corticale e
subcorticale
avrà già
perfettamente integrato quale saranno le strategie motorie anticipative ottimali
per ottenere il miglior risultato con il minimo sforzo.
La variabile è
rappresentata dalla
situazione emotiva-emozionale contingente.
Come
Sistema Complesso il
Sistema dell'Equilibrio
è assimilato ad una
"scatola nera" ossia ad un
sistema in cui sono conosciuti gli ingressi al sistema (inputs) e le uscite (outputs),
senza però conoscere le relazioni che legano il segnale d'ingresso a quello in
uscita, né i processi e le strutture che portano ad una determinata operazione.
Un
sistema complesso come quello dell'Equilibrio
è regolato da leggi ben precise:
1)
TOTALITÁ:
Ogni componente del sistema è in stretta relazione con gli altri di modo
che una modificazione di un componente comporta modifiche di tutto il sistema.
2)
EQUIFINALITÁ:
Lo stesso risultato può essere ottenuto utilizzando diversi imputs e
diverse strategie, ciò che importa non è lo stato dei sottosistemi ma la loro
modalità di comunicazione.
3)
RETROAZIONE:
Il sistema deve essere costantemente informato dell'efficienza dei suoi outputs,
le uscite al sistema sono anche le sue entrate, ad es. il tono muscolare oculare
rappresenta un inputs di controllo sull'uscita oculomotoria (reafferenza).
4)
CALIBRAZIONE:
Un sistema è stabile se le sue variabili (inputs) si mantengono entro
determinati valori. La calibrazione permette di spiegare la cinetosi.
5)
RIDONDANZA:
L'informazione che giunge dai diversi inputs è ridondante ed il sistema
utilizzale informazioni più adatte al mantenimento dell'equilibrio in quel
determinato ambito. Nell'anziano si assiste ad una notevole riduzione della
ridondanza.
6)
PREFERENZIALITÁ:
A seconda dell'età, dell'educazione, dello stile di vita si preferisce
utilizzare determinati inputs rispetto ad altri. E questa è una caratteristica
strettamente individuale.
Le
afferenze sensitive sono rappresentate da:
A)
Afferenze Vestibolari che intervengono:
nel
controllo della posizione della testa
e degli arti durante i movimenti del corpo o della base di appoggio grazie alle
informazioni proveniente dai
canali semicircolari,
il cui stimolo è rappresentato dalle accelerazioni angolari,
intervengono anche nel
mantenimento della postura
statica grazie alle informazioni provenienti dalle macule di
utricolo e
sacculo
su cui costantemente agisce la forza di gravità,
nonché nella
stabilizzazione della direzione dello
sguardo in seguito a movimenti del
capo con movimenti compensatori degli occhi (riflesso
vestibolo oculomotore).
B)
Afferenze propriocettivo muscolo tendinee e
articolari muscolari:
informano sulla reciproca posizione dei segmenti corporei,
concorrono al mantenimento del tono muscolare tramite i riflessi miotattici da
stiramento, elicitano i riflessi posturali.
C)
Afferenza visiva:
permette un maggior
controllo diretto dell'ambiente circostante, della posizione della testa e del
corpo nell'ambiente stesso, codifica la velocità e la precisione del movimento,
interviene in condizioni statiche insieme alle altre afferenze al mantenimento
dell'equilibrio.
D)
Afferenze uditive:
consentendo la
localizzazione della sorgente sonora concorrono a ricreare la spazialità
dell'ambiente.
Le
Strutture centrali
collaborano in maniera inscindibile nel processare, modulare le informazioni
periferiche e determinare le uscite.
Esse sono rappresentate da:
1) La
Corteccia Cerebrale interviene nell'aspetto
cognitivo della
sensibilità spaziale,
consapevolezza del movimento o della
postura statica, partecipa all'elaborazione delle strategie più adatte per
quella determinata situazione sulla base delle esperienze apprese (meccanismi a feed-forward).
2) Il
sistema sottocorticale (extrapiramidale),
interviene nel controllo dell'organizzazione del movimento, nei
riflessi posturali
e nei
movimenti
automatici.
3) Il
cervelletto, modula le risposte efferenti
vestibolo oculomotorie
e
vestibolo spinali, controlla la attività dei muscoli
agonisti ed antagonisti e la precisione dei
movimenti oculari saccadici e di
inseguimento lento.