Altra forma di VERTIGINE
PERIFERICA è
la VERTIGINE
LEGATA ALL’AUMENTO DELLA PRESSIONE DEI LIQUIDI LABIRINTICI (IDROPE).
Il fenomeno è ricollegabile ad una aumentata produzione e/o ad un
ridotto riassorbimento dei LIQUIDI
LABIRINTICI.
L’ORECCHIO infatti
possiede un SISTEMA
DI LIQUIDI autonomo
relativamente svincolato dal circolo generale. Si riconoscono una FORMA
IDIOPATICA (malattia
di Meniere propriamente
detta) ed altre sindromi ad ETIOPATOGENESI
MULTIFATTORIALE dette SINDROMI
MENIERIFORMI.
Tipicamente nella sua forma classica la MALATTIA
DI MENIERE è
caratterizzata da una triade sintomatologia caratteristica:
1) ACUFENI a
tonalità in genere grave,
2) IPOACUSIA fluttuante,
3) VERTIGINI ROTATORIE PERIFERICHE della
durata di ore.
Un quarto sintomo che va aggiunto alla triade è la sensazione di ORECCHIO
PIENO “Fulness”.
Esistono poi delle forme più selettive ad esclusivo INTERESSAMENTO
COCLEARE,
o VESTIBOLARE,
ed un'altra forma detta SINDROME
DI LERMOYEZ in
cui la comparsa del fullness,
dell’ipoacusia e
dell’acufene precede
la comparsa della VERTIGINE,
anzi la comparsa della sintomatologia
vertiginosa si
accompagna ad una scomparsa dei segni e sintomi audiologici.
Non si conosce a tutt’oggi una precisa eziologia della patologia,
vari fattori sembrano intervenire.
Un ipotesi è rappresentata da una disfunzione nella attività della
pompa sodio potassio a livello del labirinto membranoso
dell’orecchio interno.
Questo sistema regola l’ingresso del potassio nelle cellule e del
sodio nei liquidi extracellulari. Un malfunzionamento di questo
sistema fa aumentare la presenza di sodio dalla perilinfa, esterna
ai canali membranosi, alla endolinfa, interna ai canali membranosi
dell’orecchio interno, con conseguente maggior richiamo di liquido:
si ha così l’idrope
endolinfatica.
L’idrope
endolinfatica
provoca pressione sulle cellule dell’equilibrio (le
cellule vestibolari)
da cui la vertigine e pressione sulle cellule dell’udito (le
cellule della coclea)
da cui l’abbassamento di udito temporaneo.
La pressione è maggiore dove il diametro della coclea è minore,a
questo livello sono presenti le cellule microfonno che decodificano
i suoni gravi cocleare. Il recidivare delle crisi provoca la morte
progressiva della cellule uditive ciliate interne e grave danno
delle ciliate esterne e quindi una perdita uditiva persistente e
irreversibile.
Un altra causa potrebbe essere una particolare sensibilità delle
acquaporine localizzate nelle cellule dell’orecchio interno
all’orecchio interno all’ormone Antidiuretico (ADH).
Le acquaporine sono proteine deputate al riassorbimento dell’acqua,
una loro eccessiva sensibilità all’ADH provocherebbe ritezione ed
idrope, sotto questo aspetto assumere più acqua del normale ha un
effetto protettivo dalle crisi.
Uno in particolare lo “STRESS
IN SENSO LATO”,
sia esso alimentare fisico etc. accentuano la crisi
Sicuramente esiste un rapporto con la dieta ed in particolare con
un ECCESSIVO
APPORTO DI SODIO E ZUCCHERI.
Sotto questo aspetto nasce la regola fondamentale della DIETA
IPOSODICA,
considerando però che il sodio non è solo aggiunto nelle
preparazioni alimentari ma è usato come conservante o additivo sotto
forma di GLUTAMMATO
DI SODIO o
di NITRATO
DI SODIO,
etc…..; va considerata anche la quantità di sodio contenuta
nell’acqua minerale ed il suo residuo fisso.
Un altro cofattore importante è rappresentato dall’AUMENTO
DELLA PRESSIONE ARTERIOSA che
agisce negativamente nello sviluppo dell’IDROPE,
dall’eccessiva assunzione di caffè o sostanze eccitanti con la dieta
e dallo stress psico fisico. Esisterebbero poi dei rapporti
abbastanza precisi con alterazioni nella produzione di ORMONE
TIROIDEO,
in particolare in caso di IPERTIROIDISMO.
Secondo autori di scuola giapponese esisterebbero dei rapporti
stretti con l’HERPES
ZOSTER e
sotto questo aspetto la malattia sarebbe riconducibile ad un
posizionamento del virus in corrispondenza del GANGLIO
VESTIBOLARE che
scenderebbe lungo le fibre del NERVO
VESTIBOLARE fino
ai RECETTORI
LABIRINTICI ove
determinerebbe la crisi.
Altri autori considerano di rilievo un ALTERATO
METABOLISMO DELL’ORMONE ANTIDIURETICO.
L’IDROPEprovocherebbe
una distensione della MEMBRANA
DI REISSNER dell’ORECCHIO
INTERNO con MICROROTTURE di
essa ed ingresso eccessivo di ioni potassio che a questo livello
avrebbero un attività tossica.
La crisi nella sua FORMA
CLASSICA è
caratterizzata dalla comparsa di una VERTIGINE
ROTATORIA di
discreta intensità, oggettiva, della durata di ore, che costringe il
paziente a letto, a questa si accompagna FOTOFOBIA,NAUSEA, VOMITO, TACHICARDIA,
etc, ACUFENE
A TONALITÀ GRAVE,
ipoacusia fluttuante e fullness.
In questa prima fase si osserva un NISTAGMO
SPONTANEO che
batte dal lato della crisi (FASE
IPERATTIVA),
nel corso degli anni però, con il ripetersi delle crisi, si osserva
una lenta DEGENERAZIONE
DEL RECETTORE LABIRINTICO e
l’INVERSIONE
DEL NISTAGMO (FASE
DEFICITARIA).
Il danno si realizza nel tempo anche a carico della COCLEA che
inizialmente presenta un'IPOACUSIA
FLUTTUANTE,
mista, in quanto l’IDROPE provocherebbe
una maggiore rigidità della MEMBRANA
BASILAREoltre
ad una sofferenza delle CELLULE
CILIATE successivamente
poi nel tempo si realizza un DANNO
COCLEARE di
discretà entità a carico delle CELLULE
COCLEARI.
Un sintomo che permane nel tempo, che può variare al variare dell’IDROPE e
che può dare notevole fastidio è l’ACUFENE.
Esso può giovarsi delle terapie mediche ma anche, in contemporanea
della TRT.
La multifattorialità e la non completa comprensione della patologia
condiziona una notevole eterogeneicità della terapia. Innanzitutto,
come già accennato è estremamente importante ridurre l’apporto di SODIO con
la dieta, e l’apporto eccessivo diZUCCHERI i
quali con effetto osmotico possono richiamare liquidi.
Per contro, è consigliabile un buon apporto di POTASSIO con
la dieta, pertanto frutta e verdura a volontà anche se alcune
verdure come il sedano sono molto ricche di sodio. Attenzione anche
nella scelta dell’acqua da bere. Riduzione di ALCOL, FUMO, CAFFÈ,
e di tutti gli ECCITANTI
IN GENERE.
Evitare la “pillola” in quanto può portare a RITENZIONE
DI LIQUIDI ed
a scatenamento della crisi, evitare lo STRESS in
senso lato ed evitare situazioni che conducono a disidratazione
(durante attività sportive, ambienti affollati caldo umidi etc.).
Il controllo della PRESSIONE
ARTERIOSA (le
pressioni dei LIQUIDI
LABIRINTICI risentono,
in parte, della pressione del circolo generale).
Il bagaglio farmacologico è poliedrico, vengono consigliate le
sostanze ad azione diuretica che in generale hanno uno scopo
depletivo e quindi di riduzione dell’IDROPE;
tra essi, in particolare in fase acuta, i diuretici
osmotici (Mannitolo,
glicerolo), proposto anche come TEST
AUDIOLOGICO per
valutare la reversibilità dell’IPOACUSIA,
i diuretici
risparmiatori di potassio come
il Clortalidone,
i diuretici
dell’ansa come
la furosemide (proposta
solo nella fase acuta), gli inibitori
della anidrasi carbonica (che
agirebbero nel ridurre la produzione di ENDOLINFA a
livello della STRIA
VASCOLARE DELL’ORECCHIO INTERNO ma
che talvolta hanno come effetto collaterale quello di provocare
tremori ed ipereccitabilità).
La Betaistina è
un antistaminico ad azione sui recettori H1 e su quelli H3, quindi
l’azione livello di sinapsi si svolge sia favorendo la liberazione
di istamina che,
con l’azione anti H3 inibendone la ricattura (reuptake) e garantendo
una maggiore attività. L’effetto primario è quello di aumentare
selettivamente il flusso sanguigno e quindi l’OSSIGENAZIONE
AL MICROCIRCOLO LABIRINTICO,
il farmaco deve essere assunto per lunghi periodi.
La Citicolina aumenterebbe
l’ATTIVITÀ
METABOLICA CEREBRALE,
avrebbe un’AZIONE
ANTICOLINERGICA e
viene consigliata a cicli di 2 volte all’anno nelle fasi
intercritiche in quanto svolgerebbe un’azione stabilizzatrice.
La Levosulpiride svolge
un‘azione anticolinergica (l’acetilcolina è uno dei principali
neurotrasmettitori delle RETI
NERVOSE CENTRALI del SISTEMA
DELL’EQUILIBRIO),
svolge un’AZIONE
ANTINAUSEA,
disinibente, ed ai dosati usati nelle PATOLOGIE
VESTIBOLARI presenta
un’azione favorente il compenso con minimi effetti collaterali.
La Melatonina svolge
un’azione di regolatore del RITMO
SONNO VEGLIA,
avrebbe effetti antiossidanti, in particolare lungo la VIA
UDITIVA.
Oltre a questi farmaci principali sono stati proposti tantissimi
presidi farmacologica con attività sull’IDROPEscarsamente
dimostrata.
Come in tutte le patologie dell’equilibrio l’uso di farmaci
vestibolosoppressori deve
essere limitato solo alle primissime fasi acute della crisi e solo
se strettamente necessario.
La scuola di Cesarani di Milano propone lo sblocco ripetuto C5-C6
nell’ipotesi che da questo livello possano giungere attraverso un
irritazione del SIMPATICO
CERVICALE degli
stimoli alla produzione eccessiva di ENDOLINFA.
Un altro presidio proposto è l’uso dell'APPARECCHIO
MENIETT costituito
da un piccolo sondino che viene posizionato nel CONDOTTO
UDITIVO ESTERNO dove
determina un aumento della PRESSIONE
AEREA;
il suo uso poco prima dell’insorgenza della CRISI
VERTIGINOSA ne
impedirebbe la comparsa.
Se le crisi sono insopportabili e si associano a forte DISEQUILIBRIO anche
nei periodi intercritici un valido aiuto è dato dall’uso della Gentamicina a LIVELLO
INTRATIMPANICO che
provoca una distruzione dei RECETTORI
VESTIBOLARI.
In casi estremi si propone la chirurgia…