L'epistassi
o rinorragia o
emorragia nasale, può verificarsi senza una vera causa apparente, come
nel caso dell'epistassi essenziale,
o in conseguenza di una causa locale o generale (epistassi sintomatica).

In taluni casi può configurarsi con
caratteristiche parafisiologiche, come nel caso delle epistassi
premestruale o vicariante, tipica delle ragazze, oppure nelle epistassi
di modesta entità che possono colpire bambini in particolare con habitus
linfatico.
Queste epistassi vengono definite come essenziali, sono più
frequenti nel periodo estivo quando si ha l'azione di vasodilatazione
consecutiva all'esposizione solare. Ricordiamo la particolare
vascolarizzazione della mucosa nasale. In particolare, a livello della
porzione anteriore del setto convergono i rami provenienti dal circolo
della carotide interna e della carotide esterna e formano dei gomitoli
vasali particolarmente superficiali e quindi particolarmente
"traumatizzabili".
Questa zona viene detta LOCUS VALSALVAE.
Un' altra porzione di mucosa nasale in cui si formano con facilità
epistassi è posteriore (zona di
Woodroff); anche la possibilità
sanguinamenti a questo livello è molto inferiore rispetto alla porzione
anteriore del setto.
Tra le cause locali, va menzionato il
traumatismo della mucosa nasale del Locus Valsalvae, per soffiamento o
per una endotelite quale si può realizzare in corso di riniti virali o
batteriche.
In caso di rinite secca- atrofica in
cui si sia verificata una perdita delle ciglia ed una riduzione
dello spessore della mucosa e della secrezione (metaplasia squamosa)
si crea un'esposizione dei vasi sottomucosi che possono così
sanguinare facilmente. In caso di presenza di deviazioni anteriori
del setto o di speroni ossei o osteo cartilaginei, si possono
verificare delle aree in cui si formano fastidiose crostosità che
possono sanguinare.
Tra
le cause locali va menzionata l'abitudine, specie nei bambini, di
infilare le dita nel naso o corpi estranei, o il grattamento (specie
negli allergici), esiti di chirurgia del setto con formazione di
perforazioni settali.
In questa circostanza l'epistassi si realizza
dai bordi della perforazione in cui si formano, per la presenza di
correnti aeree nasali anomale, delle crostosità che il paziente
tende a rimuovere lasciando una mucosa abrasa.
Una perforazione del
setto può essere anche la conseguenza di un abuso di cocaina o di
vasocostrittori, o di causticazioni elettriche particolarmente
"decise".
Tra le cause locali va ricordata la formazione di
neoformazioni locali, quali le formazioni angiomatose, il polipo
sanguinante del setto, i tumori, i traumatismi. E' importante
sottolineare che un'epistassi recidiva ed irrefrenabile può anche la
spia di una neoplasia del massiccio facciale.
Un'epistassi può essere la conseguenza
di una patologia di tipo generale come una patologia della coagulazione,
un'endotelite, una leucosi, una patologia del sangue, le cardiopatie, ma
anche un'ipertensione arteriosa può determinare una importante
epistassi.
In questo ultimo caso l'atteggiamento terapeutico è
differente in quanto una volta verificato che l'epistassi è legata ad un
aumento della pressione arteriosa si lascia sanguinare fino a che la
pressione non torna a valori normali, si effettua in pratica quello che
viene detto un "salasso spontaneo".
Un'altra situazione, non rara, in
cui si possono verificare delle epistassi è nel corso di trattamenti
continuativi con anticoagulanti, per es. in caso di flutter atriale.
Terapia
La prima cosa da fare da parte del
paz. è, previo lavaggio della cavità con acqua fredda, fare emostasi,
stringendo le ali del naso verso il setto dalla parte che sanguina e
piegare la testa in avanti. Si deve rimanere in questa posizione CONTINUATIVAMENTE
almeno per 10-15 minuti senza mollare la stretta. Non ha senso ed anzi è
controproducente mettersi con la testa indietro in questo caso, se, come
il più delle volte l'epistassi è anteriore il sangue va posteriormente
nello stomaco ove oltretutto ha un effetto emetico, tale procedura
impedisce di vedere se l'epistassi prosegue o no. Nel frattempo, mentre
si effettua l'emostasi è buona norma verificare se la pressione
arteriosa è normale o superiore alla norma nei suoi valori minimi e
massimi.
Se dopo questi primi provvedimenti l'epistassi si risolve è
buona norma f
arsi
vedere quanto prima da un otorino, ed associare una terapia vasale a
base di vasocostrittori, procoagulanti, nonchè una terapia locale a base
di unguenti specifici ad azione lubrificante e capillaroprotettrice. Se
persiste si può procedere all'apposizione endonasale di tamponi che si
espandono al contatto con il sangue o con l'acqua, come l'Emosalv,
se ne possono posizionare uno o due affiancati.
Questi tamponcini
sono un rimedio casalingo talora utile e devono essere fissati alla cute
della guancia con un cerotto che blocca il filo di seta che esce dalla
estremità libera. Il passo successivo sia nell'immediato se l'emorragia
persiste che nel breve è l'osservazione diretta del naso da parte
dell'otorino. L'emostasi effettuata dallo specialista può consistere nel
tamponamento.
Questo il più frequentemente è anteriore, se l'epistassi è
localizzata a livello del Locus Valsalvae, ma può anche comprendere il
tamponamento del rinofaringe se l'epistassi è posteriore. Il
tamponamento è in genere effettuato con delle barrette di materiale che
si espande imbevendosi di sangue o liquidi, ad es. il Merocel, questi
tamponi possono anche presentare una struttura centrale cava per
consentire la resirazione.
Questi ultimi possono risultare utili nei
tamponamenti in corso di chirurgia nasale. La causticazione del vaso
sanguinante del vaso sanguinante può essere effettuata con un'ansa
galvanica, causticazione elettrica, o se la il vaso è più modesto
mediante un tamponcino imbevuto di acido tricloroacetico o con un
bastoncino di nitrato d'argento, causticazione chimica.
La presenza di unepistassi irrefrenabili anteriori o posteriori non responsive ai
tamponamenti possono necessitare di interventi di legatura delle arterie
interessate in anestesia locale previa correzione dell'anemia e degli
squilibri idroelettrolitici provocati dal sanguinamento.