In
particolare nel caso della Terapia dell'Acufene,
o Tinnitus Retraining Therapy (TRT),
la chiave di volta è il meccanismo che porta alla formazione dei
riflessi
condizionati.
In
pratica un determinato stimolo può essere letto in modo negativo o positivo a
seconda della associazione che il
cervello
effettua tra esso e la situazione contingente.
Ricordiamo l’esperienza
di Pavlov padre delle leggi che regolano i
riflessi condizionati. Se noi ad un
cane forniamo un pezzo di carne ed ad esso associamo il rumore di una
campanella, il cane per riflesso condizionato comincerà ad avere un’ipersalivazione
esclusivamente udendo quel suono anche se noi non diamo la carne.
Questo è
un
rinforzo positivo, un associazione che il cervello fa tra le due situazioni
in automatico,
senza l’intervento della volontà.
Se però
io decido di modificare la situazione e di associare al suono della campanella,
casualmente, o una scarica elettrica o la carne, questo suono potrebbe prendere
un significato totalmente negativo ed un implicazione di pericolo e ciò
avverrebbe in automatico, in
assenza della volontà
a vita, a meno di un
decondizionamento.
Questo ci
spiega perché è impossibile abituarsi all’acufene
con un
intervento volontario,
perché una volta avvenuto il
condizionamento
questo va avanti
indipendentemente dalla nostra volontà,
grazie a continui rinforzi.
La
TRT si basa
su un processo esattamente inverso rispetto a quello che si è verificato nel
cervello, il suo scopo è indurre abitudine associando all’acufene
un suono che per il cervello non ha alcun significato emotivo ed effettuando
questo
senza un intervento volontario
e conscio
ma cercando di indurre il processo
in maniera automatica.
La
TRT è una
terapia
del suono; infatti il
.
Come avviene in tutti i
fenomeni neurosensoriali
il suono risalta in rapporto al
rumore di sfondo, pertanto se ci sono altri suoni nell’ambiente il cervello
potrà temporaneamente dimenticarsi dell’acufene, mentre la notte o in ambiente
silenzioso esso risalterà come un fastidio più o meno insopportabile.
Da ciò si
evince una regola fondamentale nel paziente con
acufene:
EVITARE IL SILENZIO ! ! !
Prima
regola di fondo è
innalzare il livello sonoro ambientale
per confondere il cervello ed indurre abitudine.
Questo concetto contrasta con i tentativi
terapeutici proposti in precedenza di mascherare l’acufene, (metodica di Vernon),
in quanto avevano un’efficacia solo durante il mascheramento ma il problema
ritornava al termine di esso.
Non si
può indurre abitudine se si nasconde il problema ma l’acufene va accompagnato ad
un suono che sia privo di pericolosità per il cervello ossia un suono neutro.
Pertanto
questa metodica si compone di due momenti fondamentali ed imprescindibili:
1) Il
COUNSELING, si
potrebbe tradurre come guida, insegnamento, che viene fornita da un medico
esperto in TRT, si divide in direttivo, follow up etc.
2) La
TERAPIA DEL SUONO,
che utilizza generatori di suono da orecchio, generatori da tavolo, protesi
acustiche etc.
Diversi sono i protocolli
a seconda del tipo di paziente e del fatto che l’acufene sia un problema isolato
o si associa a
perdita d’udito o ad altre problematiche come l’Iperacusia
(ridotta
tolleranza al suono,
etc.
L’Iperacusia
è una
intolleranza al suono, è come se il
paziente avesse una
soglia fastidio abbassata
e ciò comporta da parte del paziente dei meccanismi di esitamento allo scopo di
evitare il fastidio.
Pertanto
questi pazienti evitano cinema, ristoranti, l’andare a messa etc.
La
Misofonia
invece un atteggiamento ostile
verso suoni precisi e determinati, con lo sviluppo di
reazioni
limbiche importanti in presenza di
essi indipendentemente dalla loro intensità.
Anche
queste problematiche si curano con la TRT.
I
risultati positivi, sulla base dei risultati presenti nella letteratura
internazionale, sono dell’ordine dell’85-90%.
La durata
della terapia dura, in media, da un anno e mezzo a due anni, a seconda del caso.
I risultati sono relazionati alla associazione
di counseling e costanza nella terapia del suono!
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